Poesie segnalate
ATTENTA
Attenta, oggi, al tempo del cielo
libera dalle falde di nebbia,
solo scopro colori ed eleganza di intreccio
sull’azzurro.
In rilievo, un ramo d’oro,
dono dell’autunno inoltrato, la stagione
così lenta al passaggio…
Tornano anche gli uccelli di passo,
tu pure lacrimata assenza
vestendo le ali dei miei pensieri…
e parole si scuotono con il vento
che l’albero grande tormenta,
parole non dette, ferme alla soglia
di labbra inutili…
pur pressante il dolore,
ignorato il peso del corpo
e la cura delle cose
che sempre affaticano… si libra alto
un alito fresco dall’angolo del mistero.
Ora vado per similitudini celesti
Adriana Agostinis Zampiron – Padova
AESTIVA
E ora langue il fieno
e cuce il sonno vestiti d’ombre
e, se pure qualche giorno
tarda a morire credulo al crinale,
l’intatto strido del grillo ti dona
attimi sfioriti
– caduchi giganti monocoli,
larve leziose –.
In prati remoti riposa
la tela del cuore. S’affalbano
in torridi soffi
meridiane certezze.
Cauti gabbiani trascolorano
in inquiete dolcezze,
componendo tele oblique di sogni
su vaghi sussurri di cielo.
Ma sorgi, dunque,
e di te grida
alle candide braccia dell’aurora.
Ti guiderà
un volo planato di colombi
ad approdi sonori
dove rutila
il sole.
Pasquale Balestriere – Barano d’Ischia (Na)
SU I TUOI PASSI
Sotto l’ombra di una quercia
rubai il silenzio
al mezzogiorno
e vissi l’infanzia
avvicinandomi passo dopo passo
nella notte dei giorni.
Non c’erano
tramonti vespertini
oltre l’ombra delle colline
mentre al tuo passare
lampade fluorescenti
illuminavano la via.
Ho rapito anch’io
il fruscio della luna
oltre le canne del fosso
mentre fate giocose
succhiavano il nettare
di primordiali amori.
Era nostra
anche la noia
nelle notti insonni
sopra impazziti destrieri
che rincorrevano il tempo
sino all’esausto mattino.
Soltanto per orgoglio
non ho guardato
le tue vesti
bardate di lustrini
mentre qualcuno ti seguiva.
Non ho gridato per non svegliare
la sonnambula d’amore
che troppo tardi s’accorgeva
dell’ombra vigile
dietro la quercia
che vestita di tristezza
passava leggera
su i tuoi passi.
Elia Bacchiega – Badia Polesine (Ro)
LAGUNA
(intorno a Venezia)
Scampoli di felicità in strade d’acqua
tra briccole abitate da voli,
contrade d’isole tra barche sparse,
brume filtranti stelle di sole,
scivola il battello come sospeso,
si ferma e parte, si ferma e parte,
mollano e tesano le sartie,
scendono salgono gitanti in silenzio
complici del momento,
c’è pace in questo andare
non scendiamo decidiamo di restare.
Grazia Fassio Surace – Moncalieri (To)
ECLISSE
In una pigra aria di falesia
che culla inutili ninfee
rincorro labili contatti
che riconsegnerò alla fine
ad un indecifrabile grigiore.
Infranta la mia vita in mille schegge
ricercando l’altrove, in nessuna
certezza mi sono ricomposto.
Certo rammento ancora le brughiere
di canti e di sorgenti, balsami
di stupore, preludi assorti
per una desiata redenzione.
Eppur di tutto questo resta poco:
disadorno di foglie come
tralcio d’autunno mi ritrovo.
Ma questa stagione ultima,
ch’è pur parte integrante
della mia lunga e sfilacciata sorte,
conserva il desiderio di ascoltare.
Chi dice che ombra e luce
non sanno colloquiare?
Mario Aldo Bitozzi – Udine
LUCE VARIABILE
Il muto fraseggio del corpo
inchioda allo specchio
la verità fino all’osso
non serve
la schiuma delle parole
a sciogliere la pena
duole l’amore
friabile sotto le orme
di bugie sgretolanti
il sentimento
acciaio inossidabile
radica ragioni
e discolpe condivise
nell’asserzione
di verità cangianti
come la luce
variabile
nelle diverse ore del giorno.
Caterina De Martino – Catania